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Questo articolo, scritto da Joe Hulbert per Premium Hoops e tradotto in italiano da Davide Corna per Around the Game, è stato pubblicato in data 6 giugno 2021.


Nella scorsa offseason, il GM degli Atlanta Hawks Travis Schlenk aveva una missione: circondare Trae Young di buoni giocatori. Questa potrebbe essere la frase più ovvia che abbia mai scritto, ma a Schlenk non interessava far crescere Young assieme a un gruppo di giovani in fase di sviluppo. Ha cercato di portare in squadra dei veterani di talenti, nella speranza che un’atmosfera competitiva potesse anche aiutare giovani come De’Andre Hunter e Onyeka Okongwu.

La miglior acquisizione è stata senza dubbio quella di Bogdan Bogdanovic. Il serbo era stato piuttosto discontinuo ai Kings, che giocavano tutt’altro che bene in attacco. Era un tiratore “di striscia” con un minutaggio altalenante. Questa mancanza di continuità non ha aiutato il livello delle sue prestazioni, e ha fatto in modo che i Kings non fossero particolarmente propensi a tenerlo anche per questa stagione. Già lo scorso novembre avevo scritto un articolo su Bogdanovic, parlandone molto bene; ma in seguito Bogdan ha fatto passi da gigante nel playmaking ed è anche diventato un realizzatore più efficiente.


La stagione di Bogdanovic potrebbe quasi essere definita una breakout season. Ha fatto registrare il suo massimo in carriera in punti, rimbalzi, palle rubate ed efficienza al tiro. In generale, è il perfetto esempio di un giocatore che ha mancanze a livello atletico ma compensa giocando entro tale limite e sfruttando al massimo le sue capacità. La sua intelligenza, la capacità di posizionamento lontano dalla palla e la pazienza lo rendono un partner perfetto per l’abilità nei pick&roll di Trae Young.

Nella serie al primo turno contro i Knicks, Bogdanovic è stato straordinario. Le sue percentuali di tiro sono state più basse che in Regular Season, ma ha contribuito nel playmaking e con un’eccellente difesa lontano dalla palla, fondamentale nella strategia di Nate McMillan per limitare Julius Randle.

Iniziamo parlando del tiro. Il rilascio di Bogdanovic è rapido, il che gli consente di prendersi il tiro in pochissimo tempo. È bravissimo nel muoversi lontano dalla palla e nei tagli, cosa che – come detto – si combina perfettamente con il gioco di Young; i suoi movimenti sono molto utili anche perchè i set offensivi di McMillan non prevedono blocchi lontano dalla palla per generare tiri da tre. E si può dire che in post-season le triple spot-up diventano più importanti di quelle in uscita dai blocchi.

La giocata qui sopra è il perfetto esempio di quanto il roster degli Hawks sia stato ben costruito.

Trae entra nel pick&roll. Collins scivola verso destra, sapendo che Rose verrà verso di lui, visto che questa è la lettura standard nel sistema difensivo di Thibodeau. Appena questo avviene, Trae scarica automaticamente a Bogdanovic, che ha bisogno di poco spazio per prendersi il tiro, ed è in grado di segnare anche quando ben contestato.

Nel video qui sotto, invece, si sposta, riceve e tira in un unico movimento. La velocità complessiva dell’esecuzione è un parametro utilizzato per valutare le point guard, ma la velocità di rilascio è un parametro importante per analizzare i tiratori, visto che quelli più rapidi sono in grado di massimizzare il vantaggio guadagnato dalla squadra durante l’azione.

Avere buone percentuali non è sempre significativo, se i volumi non sono abbastanza alti. Ma questa diatriba mi fa venire in mente un articolo di PD Web, fra i migliori analisti del Draft. Nel suo approfondimento su Jalen Suggs, parla della sua analisi in 5 punti relativa alle guardie, in cui il punto cinque è “mostrami qualcosa di speciale”. Riguardo al tiro, dice che prima di tutto deve avvenire in un tempo ristretto. Bogdanovic soddisfa a pieno questa richiesta, grazie alla rapidità nella ricezione e nel rilascio.

Nel seguente video, Bogdanovic segna una tripla in uscita dal timeout, dopo una finta di consegnato.

Ciò che differenzia Bogdanovic rispetto ad altri tiratori è il fatto che il suo gioco è fatto anche di molto altro. Non è un’atleta devastante, ma è un portatore di palla di gran lunga migliore rispetto a quasi tutti i giocatori classificati come “volume shooters”. Ciò fa sì che possa essere un playmaker secondario, cosa che lo rende davvero prezioso per gli Hawks.

La maggior parte degli attacchi di Atlanta passano da Trae, ma Bogdanovic è in grado sia di farsi di trovare e di essere pericoloso off ball, sia di giocare dal palleggio. Secondo Cleaning the Glass, quest’anno è stato nel 90esimo percentile in assist percentage, nell’84esimo nel rapporto fra assist e palle perse, e nell’85esimo in percentuale di palle perse. Quest’ultimo dato in particolare evidenzia un drastico miglioramento rispetto alle stagioni a Sacramento. La sua capacità di playmaking è salita di livello ad Atlanta, come possiamo vedere nel video seguente:

Gli Hawks entrano in un pick&roll standard su un lato. Bogdanovic fa fermare Gibson, poi fa un passo indietro. Questo passo porta RJ Barrett più lontano dalla palla e dà a Capela più spazio per trovare una linea di roll. Bogdanovic sa che la priorità dei Knicks è difendere il pitturato. De’Andre Hunter taglia in area in area, ma Bogdan mantiene la calma sapendo che Rose seguirà Hunter. Risultato: tripla con spazio per John Collins.

Bogdanovic non è abbastanza atletico per superare gli avversari in velocità, ma compensa giocando al suo ritmo e facendo ottime letture come portatore di palla. La sua gestione del pallone è agevolata da un’ottima capacità di palleggio, un gioco nel mid-range molto efficiente e da frequenti ribaltamenti.

Si parla molto delle capacità realizzative e in generale offensive di “Bogi”, ma la sua difesa è stata sopra la media per buona parte della stagione, come riporta il parametro Defensive RAPTOR. È stato nel 79esimo percentile per STL%, un dato che viene spesso utilizzato per valutare la comprensione del gioco. Non è un’atleta devastante, ma è sempre nella posizione giusta, anche nella difesa di squadra.

Questo è stato oltremodo evidente nella serie contro i Knicks, nella quale ha giocato un ruolo fondamentale nel piano per limitare Randle. Ha registrato 7 palle rubate in 5 partite, ed è stato essenziale come difensore in aiuto in diverse occasioni. Bogdanovic usa molto bene le mani in difesa individuale, ed è riuscito a rubare dei palloni grazie a questo.

La difesa di squadra ha consentito ad Atlanta di passare il turno, quindi vale la pena approfondire il modo in cui hanno difeso su Randle, almeno nei concetti di base.

Lo hanno contrastato con aggressività, sempre, aggiungendo spesso gli interventi in aiuto di Capela. E hanno fatto delle scelte che si sono rivelate quelle giuste.

Gli Hawks hanno costretto Randle ad andare verso destra, estremizzando il posizionamento del suo marcatore. Si può notare nell’immagine qui sopra come Hunter non volesse proprio lasciargli usare la mano sinistra – e quando Randle ci riusciva, l’intero quintetto degli Hawks era nel pitturato.

Nel frame qui sopra, si può notare come Bogdanovic sia in posizione per difendere sulle linee di passaggio, ruolo che ha ricoperto spesso nella serie. Nonostante gli enormi miglioramenti di quest’anno, Randle non è un passatore naturale in grado di leggere rapidamente le linee di passaggio, quindi questo tipo di approccio lo ha messo in difficoltà. Fondamentalmente, gli Hawks si sono focalizzati fortemente sul suo gioco nel pitturato, lasciando spazio ai tiratori sul perimetro: sapevano che Randle non sarebbe stato in grado di raggiungerli con facilità e continuità.

Ed è proprio qui che entrava in gioco Bogdanovic. Ha eseguito il game plan alla perfezione, mostrando la sua alta comprensione del gioco in difesa, come si nota nel seguente video:

Seguite Bogi in quest’azione. Si avvicina per un attimo a Gibson, poi salta sulla linea di passaggio. Mentre Randle tenta con poca convinzione di aggiustare la giocata mentre è in salto, Bogdanovic resta in posizione e gioca sulla linea di passaggio primaria, sapendo che Randle farà di tutto per cercare di passarla da quella parte. Non essendo l’ala dei Knicks particolarmente a proprio agio nei passaggi di questo tipo (pagando anche la mancanza di uno stretch-big accanto a lui), agli Hawks è bastato impedire la prima lettura di Randle per mandare in crisi l’attacco di Thibs.

Nella giocata qui sopra, dopo uno switch difensivo Bogdanovic si sta occupando di Gibson. Si tratta di un ottimo compito per Bogdanovic, perchè gli consente di avvicinarsi al pallone, se necessario, visto che Taj non richiede un’attenzione continua, e la presenza degli altri Hawks vicino al pitturato può coprirlo.

Osservate come Bogdanovic si avvicini a Randle non appena l’ala dei Knicks tenti di penetrare sulla sinistra, e poi copra le linee di passaggio, impedendo la prima opzione, e costringendo Julius a cercare alternative. È il tipo di atteggiamento difensivo che McMillan ha richiesto, e che Bogi ha messo in campo alla grande nelle cinque partite contro New York.

Quest’ultima giocata è l’esempio di un ottimo aiuto. Bogdanovic interviene con ottimo tempismo per fermare Randle, e lo fa senza distogliere totalmente l’attenzione da Alec Burks, sfruttando la lunghezza della braccia (2.11 m di wingspan) per chiudere la giocata. Questo gli permette di continuare a impedire la linea di passaggio primaria, e nel contempo di aiutare sul portatore di palla nel mismatch.

Bogdanovic non è mai stato un pessimo difensore, nemmeno a Sacramento, ma lo scarso successo dei Kings ha fatto sì che le sue capacità difensive non venissero evidenziate. Ora, invece, si adatta bene al sistema difensivo degli Hawks, e nei Playoffs si sta rivelando un giocatore in grado di avere un impatto su entrambi i lati del campo.

Bogdan Bogdanovic è un difensore neutrale (almeno) e in attacco il partner ideale per Trae. Esattamente quello di cui avevano bisogno questi Hawks.